Lettera della Commissione Giustizia e Pace della CIMI per la quaresima missionaria 2015
Lettera della Commissione Giustizia e Pace della CIMI per la quaresima missionaria 2015
In croce con Gesù nei poveri e i lontani crocifissi di oggi. La quaresima è tempo di grazia e di conversione dinanzi al cammino di Gesù verso Gerusalemme. Anche noi come Istituti missionari in Italia e quindi come Chiesa tutta, unita a Papa Francesco, ci mettiamo in cammino verso Gerusalemme.
Nel nostro cammino incontriamo la samaritana, una donna semplice, certo malfamata, canzonata, (però) semplice e cosciente del suo ruolo di "impura" dinanzi ai compaesani, ma (una persona) in ricerca! (GV 4). Di samaritani ce ne sono tanti tra noi: " non cristiani" ufficialmente o di fatto, spesso poveri, come quella donna che va ad attingere al pozzo con la brocca e da sola (è la sua condizione), esposta alla derisione dei passanti e compaesani.
Gesù si ferma al pozzo di Sicar, si siede senza preconcetti, e, come deve essere la Chiesa in uscita, si mette a chiacchierare con questa persona di cui ci dispiace non conoscerne il nome, ma che forse rappresenta le tante persone e la maggioranza sofferente dell'umanità. Il fatto che sia di un'altra religione, piena di sincretismo non interessa a Gesù: a lui non crea nessun problema! Ciò che conta per primo è la vita, la felicità di questa sorella, con la quale si stabilisce un tenero e cordiale rapporto. Si parla di acqua che Gesù chiede un po' audacemente e che lei non rifiuta, ma si meraviglia. Si parla della promessa che Gesù le fa dell'acqua per la vita eterna, cioè del cambiamento totale e definitivo personale e sociale che anche noi dovremmo offrire, la donna è contenta.
Dinanzi ai drammi personali e sociali di siccità spirituale, materiale, personale, comunitaria, mondiale, siccità di giustizia, amore, pace, vita di sette miliardi di esseri umani, chi e cosa offriamo concretamente all’umanità crocifissa? Qual è il nostro compito missionario?
L'acqua del nostro battesimo è la vita che Gesù è venuto a portare, ed in abbondanza, per tutto il mondo … Questa donna è aperta e disposta alla verità, ed è questo che conta.
Quanta gente che ci circonda cerca la verità, il senso e il diritto alla dignità e alla vita! Riconosce la profezia di Gesù e domanda dove si deve adorare Dio, dov’è Dio? In quale tempio?, Il Figlio dell'uomo e della donna risponde : “verrà un tempo in cui adorerete Dio… in spirito e verità”(GV 4, 23), non più nei templi, ma empaticamente nell'uomo e nella donna sofferenti, nell’esistenza e nella storia stessa! Allora le religioni tutte, compresa la nostra che ha la grande notizia dell'Emanuele Redentore, adoreranno Dio in spirito e verità, con lo stesso atteggiamento di ascolto e attenzione di Gesù alla "povera" con estrema semplicità. Lei intanto lascia la brocca e le sue sicurezze, e corre dai suoi compaesani per dire loro che ha trovato il Messia. È ricolma di gioia, finalmente qualcuno l’accoglie, la conosce, la libera, qualcuno che ama ogni persona senza distinzione di genere, qualcuno che predilige gli oppressi, le minoranze, gli immigrati, i piccoli e i poveri, come lei.
Ci mettiamo noi come la samaritana, disposti a denudare le nostre idolatrie del consumo, dell'economia del mercato, della speculazione finanziaria, della complicità col sistema, a cominciare e far scoppiare intorno la Vita Nuova? Di più: “ una Chiesa in uscita”: ci interessano i “compaesani”, i residenti di oggi, siano essi nati in Italia o da un'altra parte?
Anche noi siamo missionarie/i peccatrici(tori), graziati da Gesù. Ci buttiamo a servire, ascoltare e annunciare con la testimonianza, la Parola e le opere, Gesù Cristo e il suo Regno?
Quella Carità di cui il Vangelo del mercoledì delle ceneri ci parla significa essenzialmente la discreta opera di liberazione degli oppressi, di amore politico, di costruzione della giustizia nella tenerezza verso gli immigrati, gli ultimi, i poveri, i feriti, i diseredati, senza discriminazioni di nessun genere. Il terrorismo, che ripudiamo veementemente, non ci esime dal perdono dei fanatici violenti e ci fa denunciare l’altro terrorismo, quello dei quindici bambini, che muoiono di fame in media al minuto; questo secondo infanticidio è a opera dei plurimiliardarii di dollari, che – forse – sono anche all’origine degli attentati stessi! Le violenze di piccole falangi estremiste non possono essere un pretesto per fare degli immigrati il “capro espiatorio, come già sta avvenendo: gli immigrati sono “l’assetata del pozzo”, non il sinedrio uccisore! La samaritana riparte dal pozzo lasciando la sua brocca ricolma della sua povertà e della vergogna che portava su di sé, ma anche delle tante ricchezze e capacità nascoste in lei nel profondo del suo cuore e correndo va, annuncia ed evangelizza! Da qui nasce il cambiamento.
Noi, in Italia, ricevuta l’acqua di Cristo, a chi la portiamo specificamente? Evangelizziamo da soli o insieme, come Chiesa, i samaritani di oggi?
Poi i “samaritani” stessi crederanno e diventeranno loro stessi artefici di evangelizzazione: la malfamata, ma sorprendente donna ha seminato! Ora le piantine crescono, è il Regno che cresce.
A volte non ci crediamo che tanti ultimi e lontani ci aspettano, vogliono incontrarci, parlarci…
Se abbiamo qualche successo missionario, accettiamo di scomparire come quest’amica o cerchiamo gli applausi, siamo autoreferenziali, personalisti, mediatici?
Gesù dal canto suo ha a che fare con i discepoli. Pensiamo “i discepoli”…, che son disturbati dal fatto che lui, il rabbi, stia parlando da solo con una donna,… E’ il verme dell’ipocrisia, delle regole convenzionali a cui Gesù ha anteposto la vita della persona!
Francesco, vescovo di Roma ci dice ciò che conta realmente per Gesù e per la Pace vera nel suo discorso del 1° gennaio : “Non più schiavi ma fratelli”. Riguardo a questa icona della quaresima, ci ritornano in mente come conferma e deposito ispiratore tre eventi fondanti della chiesa missionaria italiana: il Convegno Missionario di Sacrofano (Rm) celebrato in novembre 2014, al quale tanti di
noi erano presenti, il Convegno Missionario dei Giovani che si svolgerà dal 30 aprile al 3 maggio di quest'anno ad Assisi e il Convegno Nazionale della Chiesa Italiana che celebreremo dal 9 al 13 novembre di quest'anno a Firenze.
Il convegno di Sacrofano, “Va a Ninive, la grande città” sancisce per "MISSIO" e per tutti noi che dovremmo avere le mani in pasta, l'urgenza di uscire e andare verso i lontani, gli immigrati, i poveri, anzi stare tra i poveri, essere empatici, imparare da loro, imparare anche dalle altre religioni.
Al convegno dei giovani (COMIGI), “Tre personaggi in cerca di amore”, si rifletterà su tre figure giovannee che rispondono alla missione oltre i loro limiti, i nostri tanti limiti, sempre nell'ottica del cambiamento che Gesù viene a portare. Tommaso, che non crede in Gesù risorto se non quando vede, tocca e soprattutto accetta di mettersi in cordata con tutta la sua comunità; Maria Maddalena che ama perdutamente Gesù, lo cerca anche dopo la sua morte, dopo la scomparsa del suo Corpo e che, incontratolo risorto, con coraggio lo annuncia ai discepoli, ai fratelli e sorelle; e infine il discepolo amato, Giovanni stesso, che si lascia amare fino in fondo e diventa il testimone per l’Umanità intera! Da questo Convegno per i giovani chiaro è l’invito che ci viene fatto: andare alla gioventù che fa parte dei poveri di oggi e andare ai poveri tutti, come la samaritana per rifare con loro la società, trasformare le vecchie istituzioni, l'economia, il sociale, le culture, la vecchia politica, verso la fraternità universale.
Infine a novembre avremo il convegno della Chiesa italiana “In Cristo Gesù il Nuovo Umanesimo”. Ci auspichiamo che sia fedele a questo suo titolo e ci impegniamo perché in questo Convegno non si parli solo di sacramentalismo, ritualismo, dottrina, ma si vada al cuore del
kerigma da annunciare e alle due leggi dell’Amore che lo riassumono: “l'amore di Dio e l'amore del prossimo". La preparazione a questo Convegno e la sua attuazione ci aiutino a guardare con più attenzione all’umanità di Gesù per farla diventare la nostra umanità; ci donino di mettere al centro Gesù Cristo, presente in ogni persona senza nessuna distinzione: in noi tutti, nei poveri, esclusi, oppressi … ma che si nasconde anche in fondo al cuore dei tanti che operano violenza e aspetta che siano aiutati a prenderne coscienza. Non dimentichiamo che anche in ognuno di noi c’è amore e violenza. Mettiamoci davanti al Signore e supplicandolo di riconciliarci con noi stessi chiediamogli di essere Testimoni di un’umanità rinnovata e impregnata di Vangelo affinché nella nostra sequela di Cristo nasca una Cultura nuova capace di umanizzare ogni dimensione della nostra società e del mondo intero! Diamoci da fare perché questo nuovo umanesimo che ridona dignità raggiunga tutti, veramente tutti e in particolare i poveri che ne sono spogliati e privati … basti pensare alla “bomba della miseria provocata dall’Occidente ricco” che, per l’accumulo di pochi, uccide 15 bambini al minuto … anche a danno dei mussulmani! Non meravigliamoci quindi se aumentano le frange terroristiche e l’odio anche verso l’Occidente cristiano.
È il tempo in cui o la Chiesa esce e quindi "cresce" o si svuota sempre di più di senso e di gente, e soprattutto di giovani. È arrivato il momento di lasciare le poche pecore che sono nell'ovile per soccorrere delicatamente e discretamente le tante che sono fuori e che con i nostri tanti “ismi” non convinciamo più.
I malcapitati e crocifissi per le strade italiane e del mondo sono tanti, troppi, come ai tempi di Gesù: quale il nostro atteggiamento? fuggiamo o li soccorriamo, gratuitamente, senza chiedere nulla in cambio, dando di più di ciò che non osano neppure chiedere? Gesù Crocifisso lo troviamo e celebriamo in loro!
Ne abbiamo di cammino da fare in questa quaresima! Coraggio, sorelle e fratelli missionari in Italia, diamoci da fare: questa quaresima sia realmente il passaggio di e con Gesù Cristo e con la samaritana dalla Croce alla Resurrezione. Buon cammino verso la Pasqua!