tempo di Natale? tempo di nuovi stili di vita…
L’attesa di una nascita è sempre un tempo bellissimo anche se non privo di ansie e di batticuore. Si prepara la stanza, il corredo necessario, soprattutto il cuore per fare spazio interiore all’accoglienza, consapevoli che la nostra vita non sarà più quella di prima. C’è il desiderio forte di rendere bello e pulito tutto ciò che in futuro verrà a contatto con la nuova creatura! E quando si fa memoria della nascita del Signore come ci dovremmo preparare? E il mondo, questa terra che abbiamo ereditato senza nessun merito, come la stiamo conservando? Cosa ne abbiamo fatto? Siamo stati capaci di custodirla come bene prezioso?
L’Avvento che si è aperto Domenica 1 Dicembre vede un tempo ‘forte’ e benedetto che ancora una volta la Chiesa ci dona perché possiamo riflettere e convertirci. Stiamo vivendo una stagione di grande grazia nella quale papa Francesco ci fa percepire in maniera quasi tangibile, la sua grande fede attraverso gesti, parole, scelte. Gesti e scelte quotidiane, per lui facili, dal sapore spontaneo di chi ormai le ha assunte e radicate. All’inizio del suo cammino spirituale saranno però state pensate, desiderate, frutto di un serio discernimento. Questa grande cura dell’altro da rivestire sempre di ‘misericordia’ ci addolcisce il cuore e nello stesso momento ci interpella e ci sospinge a fare altrettanto.
In Avvento, è ormai consuetudine, che la nostra diocesi fiorentina (su suggerimento del Centro Missionario Diocesano) scelga un progetto dove convogliare le offerte delle varie parrocchie per realizzare un contributo efficace per le tante situazioni di povertà. Quest’anno, siamo stati in qualche modo ‘travolti’ anche noi dai cataclismi che hanno flagellato tanti luoghi del mondo come le Filippine. Quindi sarà per il soccorso straordinario a questa popolazione che saranno indirizzate le nostre offerte, “l’Avvento di Fraternità”.
Ma vorremo che la tragica straordinarietà di questi luttuosi eventi convertisse un poco le nostre abitudini quotidiane perché se la natura ha i suoi ‘strappi’, l’uomo concorre a questi in modo irreparabile. E tutti gli sforzi si fanno solo per tentare di ‘ricucire’ gli strappi invece di provvedere che il ‘tessuto’ tenga. Sono le nostre abitudini quotidiane, le scelte di ogni giorno, il nostro stile di vita che può cambiare e restituire alla terra quanto a questa spetta. Parlare di sobrietà non ci deve spaventare, anzi dovrebbe essere l’habitus del cristiano che sa dov’è e cos’è l’essenziale per liberarsi della schiavitù del superfluo. Sappiamo che le risorse (petrolio, acqua) non sono inesauribili e anche le quelle naturali (raccolti) hanno un limite; che l’inquinamento aggrava la situazione climatica.
In questo periodo di Avvento iniziamo a pensare (se lo facciamo già cerchiamo di coinvolgere altri) che anche il riciclo è una forma d’arte, che non occorre comprare sempre ‘nuovo’ ma imparare la riparabilità, che chiedere in prestito una cosa che usiamo raramente può essere un modo di interagire nel condominio oltre che fonte di risparmio. Che fare rete per degli acquisti a Km zero privilegiando i prodotti stagionali è possibile mettendoci d’accordo con i vicini di casa, informandoci dove sono i gruppi solidali d’acquisto (g.a.s.). Anche il grande spreco di benzina può essere diminuito con l’offrire o cercare un passaggio in auto per il lavoro, per accompagnare bambini a scuola. Quando la distanza e l’età lo permettono possiamo andare a piedi o in bici: potremo così fare a meno della palestra alla sera! Cerchiamo di essere fedeli alla raccolta differenziata, a scegliere prodotti con poco imballaggio, a proteggere e curare gli spazi verdi privati e comuni. Possono sembrare piccole cose ma sappiamo bene che, anche se il sasso è piccolo quando lo si getta nell’acqua, i cerchi che genera coprono una grande superficie! (Carla Tilli)
COSA FARE?
I nuovi stili di vita vogliono far emergere il potenziale che abbiamo, come persone e comunità, di poter avviare il cambiamento a partire da azioni e scelte quotidiane, diventando sempre più cittadini solidali e cristiani responsabili.
Obiettivi:
- Nuovo rapporto con le cose: dal consumismo al consumo critico e responsabile, dalla dipendenza all’uso sobrio e etico.
- Nuovo rapporto con le persone: recuperare la ricchezza delle relazioni umane fondamentali per la felicità ed il senso della vita.
- Nuovo rapporto con la natura: dall’uso indiscriminato della natura alla responsabilità ambientale.
- Nuovo rapporto con la mondialità: passare dall’indifferenza alla solidarietà, dall’assistenzialismo alla giustizia sociale.
I tre livelli e il processo di azione
I nuovi stili di vita intendono coinvolgere:
- a livello personale e familiare mediante pratiche e comportamenti quotidiani;
- a livello comunitario e sociale attraverso scelte e azioni collettive, coraggiose e profetiche;
- a livello istituzionale e sistemico mediante cambiamenti strutturali.
Il processo di azione avviene mediante il movimento dal basso verso l’alto: quando le nuove pratiche diventano azioni della gente anche i vertici e le strutture delle istituzioni politiche ed economiche vengono coinvolti al cambiamento.
I tre binari
- sobrietà:essenzializzare la vita e liberarsi dal superfluo
- tempo: da vittime dell’ora a protagonisti del tempo
- spazio: da luoghi di conflitto ad oasi di pace